Verso inizio novembre sono stato invitato a un evento in programma a Portogruaro, uno spettacolo chiamato variEtà, il cui ricavato sarebbe andato al A.N.D.O.S. onlus (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno).
Il tema dello spettacolo era proprio la donna, quindi la coreografia doveva avere qualcosa che richiamava questo tema. Ho trovato per l’occasione una musica che avevo in testa di utilizzare da tempo, ma non ne avevo l’occasione. Ecco così che in un giorno di allenamento ho preparato la coreografia su “I was here” di Byoncè, musica perfetta per richiamare il tema dello spettacolo.
Domenica 16 dicembre arrivo dunque al teatro comunale Luigi Russolo di Portogruaro, accompagnato da Caterina come supporto morale e fotografa ufficiale dell’evento. Da lodare l’infinita pazienza che ha avuto per sopportare le lunghissime ore senza far niente, da quando abbiamo finito le prove (ore 11.00) all’ ora della mia coreografia (ore 18.30).
Il montaggio del tessuto la mattina procede senza problemi, tecnici disponibilissimi e gentilissimi, e un teatro stupendo in cui lavorare. Un po di preoccupazione però per la poca altezza in cui riuscivo a far stare a filo l’acrobazia finale, ma fatte un 2 prove per trovare le altezze giuste e ambientarmi tutto è tornato tranquillo.

Dopo una lunghissima attesa, con però una piacevole passeggiata alla scoperta della sconosciuta Portogruaro e delle anatre immense che abitano il fiume che la attraversa, finalmente l’ora dello spettacolo.
Durante lo spettacolo intervengono delle scuole di danza e di ginnastica artistica con delle coreografie, e il tutto è intervallato da una scuola di recitazione di bambini molto simpatici.
Il mio momento è verso il finale, non nascondo un po di emozione prima di iniziare.
Si chiude il sipario, scende il mio tessuto dall’alto e mi posiziono. Attendo la fine della mia presentazione ascoltando i lettori attraverso il sipario. Si apre il sipario, cerco di guardare la platea ma non vedo niente se non le luci segna passo del corridoio centrale, i fari puntati su di me mi impediscono di vedere altro. Musica. Inizia la coreografia.
Incredibile, quando salgo sul tessuto cambia tutto. Mentre avevo i piedi per terra un sacco di emozioni e pensieri nella testa, ma appena staccato da terra invece sto subito bene. Io, il tessuto e la musica. Mi sento tranquillo e tutto va come deve andare. Il tessuto mi da una sicurezza incredibile.
A un certo punto sono cosi preso dalla coreografia che non capisco più neanche da che parte è il pubblico, e devo fare uno sforzo per capire dove voltarmi a guardare e sorridere.
La coreografia finisce perfetta, sono contento è stato bello. Mi prendo gli applausi e finisce tutto. In questo momento capisco che le ore di attesa del pomeriggio sono valse la pena, come tutti gli allenamenti in cui ho stressato tutti sempre con la stessa musica. L’emozione mia e del pubblico era proprio bella e vera.
Un grazie a Cate per essermi stata vicino tutto il giorno, ai tecnici del teatro per la loro disponibilità e agli organizzatori dello spettacolo per avermi chiamato a questo bell’evento.
Giovanni