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Spare Time

Highline e tessuti sull’Ago di Villacco

Sabato 14 settembre l’amico Marco Milanese organizza un evento per festeggiare la sua prima highline nelle Alpi Giulie al rifugio Corsi. Una bella occasione per sperimentare una cosa che avevamo in mente da un po di tempo, e che eravamo riusciti a provare solo sul Natisone una settimana prima: appendere il tessuto sotto la slack e muoverci insieme, uno sotto sui tessuti, e uno sopra sulla slack!
Avevamo visto che in teoria funzionava il tutto, però sul Natisone era un po diverso, oltre la paura di cadere in acqua non c’erano molti altri problemi.
Sabato mattina arriviamo al Rifugio Corsi, dove il gestore Cristiano ci accoglie calorosamente. Impieghiamo una decina di minuti a prepararci e dividere il materiale e partiamo in gruppo verso l’ ante cima dell’Ago di Villacco. Oltre a me e Marco ci accompagnano anche Luca, Linda, Livio, Nasha, Diego e Andrea, un bel gruppone!
Arrivati in cima attrezziamo la highline in brevissimo tempo, grazie ad un super lavoro di squadra; Marco non resiste al richiamo della slack e appena è pronta parte subito con una passeggiata sul vuoto.
Dopo un po di giri con una super carrucola di costruzione di Livio da una parte all’altra della slak inizio a montare i tessuti.
Trasportarli in mezzo alla highline non è facile, e il vento li fa andare a incastrarsi e rovinarsi contro le rocce, cosi devo fare un po’ di nodi per poterli accorciarli. Finalmente è tutto pronto e scendo a inizio a fare le figure che mi ero programmato di fare.
È bellissimo.
Una sensazione di libertà davvero unica, un sacco di vuoto sotto i miei piedi che subito diventa sotto la mia testa quando mi giro a testa all’ingiù. Le montagne viste sottosopra sono bellissime, intorno a me ci sono spazi immensi, e io sono proprio in mezzo, che giro su me stesso appeso al tessuto. Una sensazione davvero bellissima!
Dopo qualche figura mi metto in posizione statica, e Marco inizia a camminare sula slack fino a raggiungermi, quando mi raggiunge scende anche lui sui tessuti e proviamo una figura insieme appesi sotto.
Bellissimo, con molta fatica poi torniamo alla cima dell’ago e anche Linda prova i tessuti e si diverte a fare un paio di figure nel vuoto.
Dopo un po di riposo io e marco torniamo a fare tutto il numero, e io torno a sentirmi libero ancora una volta appeso nel vuoto. Se non fosse per la stanchezza delle braccia sarei rimasto sui tessuti molto di più, ma tutte le manovre per tornare sulla carrucola e riportare i tessuti sulla cima sono molto faticose, e il secondo giro lo concludo davvero sfinito.
Un esperienza bellissima, con un gruppo di amici davvero fantastici in un posto da sogno. Un grazie a tutti i presenti sabato in cima all’Ago, un grazie a tutti quelli che erano al rifugio a guardarci, un grazie al rifugio Corsi e a Cristiano, un grazie a Marco Milanese.
Giovanni
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Spare Time

Natisone tra tuffi e tessuti

Sabato pomeriggio di agosto, temperatura folle, afa e caldo che fa sudare anche solo a stare seduti… per cercare un po di rinfresco vado con l’amico Paolo Cifoletti sul Natisone, all’altezza della località Ponte San Quirino. Casualmente mi porto dietro un tessuto e l’attrezzatura per arrampicare, visto che lungo le pareti del fiume c’è una falesia attrezzata per l’arrampicata sportiva. una bella vietta di riscaldamento, e in catena fisso il tessuto, che arriva a filo fino ai sassi alla base della parete.
Stare sui tessuti in un ambiente del genere, con il fiume ancora più basso rispetto alla base del tessuto e un sacco di vuoto intorno era come volare, dentro questo canyon verde e fresco! Davvero una bella esperienza, da ripetere assolutamente!!

Giovanni

 

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Eventi

Il volo dell’anima

Martedi 18 giugno, sono stato invitato da Francesca al gran galà di danza della Broadway Dance Studio che si è tenuto al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. La mia esibizione è intitolata “il volo dell’angelo” all’interno dello spettacolo “The Fabulous Broadway Dance Circus”.
Che dire, un insieme di pensieri stupendi, poter eseguire una coreografia in un teatro così bello è davvero un occasione e mi emoziona molto. È la seconda volta che calpesto quel palco, ma questo giro sono solo, io e il tessuto.
Introduzione spettacolare di quattro bravissime ballerine della scuola, alla fine di questa io entro dal fondo del palco con un mantello nero, tuba e bastone.
Il tessuto scende dall’alto proprio quando io sono in posizione, pronto a salire (senza più il mantello, tuba e bastone), davanti a me un pubblico stupendo in un teatro davvero bellissimo.
La coreografia mi riesce molto bene, e sento dagli applausi mentre mi muovo nell’aria che il pubblico apprezza assai.
Solo qualche tempo dopo, quando vedo le foto che gentilmente Francesca mi ha inviato mi rendo conto di che bella scenografia avevo sul palco, e rimango davvero stupito! Un insieme di colori e luci stupende, con le ballerine ferme sullo sfondo che sembrano una cornice nel palco.
Mentre danzavo ero cosi preso dalla musica che non mi ero minimamente accorto come fossero le luci e cosa ci fosse intorno a me…davvero divertente scoprirlo poi!!

 

Un grazie immenso a Francesca, che mi ha invitato a questa serata stupenda e al macchinista Frankie, che con il suo aiuto e la sua pazienza mi ha posizionato il tessuto proprio come io (molto pignolo) ne avevo bisogno.

Giovanni
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Eventi

Azzano Decimo, 8 giugno

Sabato 8 giugno sono stato invitato come ospite con i tessuti al saggio di fine anno della società di ginnastica artistica di Azzano Decimo.
Un pomeriggio interessante, a parte il diluvio che c’era fuori dal palazzetto. Montaggio del tessuto senza troppi intoppi e Gianluca che ha svolto i ruoli di macchinista per la mia scena e di supporto morale in maniera eccellente! Il mio momento era nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo del saggio, è stato molto bello e apprezzato, a seguito un po di foto di questa bella esperienza!

Giovanni

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Spettacolo

Equilibrio a due – 5 maggio 2013

“In questo momento ci sono più di sette miliardi di persone al mondo.
Qualcuno ha paura.
Qualcuno è tornato a casa.
Altri mentono per superare la giornata.
Altri stanno affrontando la verità.
Alcuni uomini sono cattivi e fanno la guerra ai buoni.
Altri sono buoni e lottano per un mondo migliore.
Sette miliardi di persone al mondo, sette miliardi di anime. E qualche volta te ne serve una sola.”
Una breve descrizione riguardo lo spettacolo che abbiamo messo in scena il 5 maggio 2013, nella palestra dell’istituto salesiano Bearzi.
Tramite l’acrobazia e la danza sui tessuti abbiamo raccontato la storia di una coppia, o forse di tante coppie che hanno storie simili. E di come l’amore sia una forza inarrestabile se vissuto a pieno, capace di superare qualsiasi ostacolo anche se a prima vista insormontabile.
Una storia in cui le musiche e i testi si collegano tra loro, mantenendo un alto livello emotivo lungo tutta la durata dello spettacolo.
Emozioni forti, intense e reali, vissute sia da noi sui tessuti, sia dal numeroso pubblico presente in palestra. Emozioni che alla fine dello spettacolo sono rimaste un po dentro ognuno di noi, continuando a farci sognare…

“Tutte le storie che amiamo hanno una fine, ma è proprio perché finiscono che ne può cominciare un’altra, perché sappiamo che la vita non è solo un’interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo. “

Giovanni
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Eventi

VariEtà

 

Verso inizio novembre sono stato invitato a un evento in programma a Portogruaro, uno spettacolo chiamato variEtà, il cui ricavato sarebbe andato al A.N.D.O.S. onlus (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno).
Il tema dello spettacolo era proprio la donna, quindi la coreografia doveva avere qualcosa che richiamava questo tema. Ho trovato per l’occasione una musica che avevo in testa di utilizzare da tempo, ma non ne avevo l’occasione. Ecco così che in un giorno di allenamento ho preparato la coreografia su “I was here” di Byoncè, musica perfetta per richiamare il tema dello spettacolo.
Domenica 16 dicembre arrivo dunque al teatro comunale Luigi Russolo di Portogruaro, accompagnato da Caterina come supporto morale e fotografa ufficiale dell’evento. Da lodare l’infinita pazienza che ha avuto per sopportare le lunghissime ore senza far niente, da quando abbiamo finito le prove (ore 11.00) all’ ora della mia coreografia (ore 18.30).
Il montaggio del tessuto la mattina procede senza problemi, tecnici disponibilissimi e gentilissimi, e un teatro stupendo in cui lavorare. Un po di preoccupazione però per la poca altezza in cui riuscivo a far stare a filo l’acrobazia finale, ma fatte un 2 prove per trovare le altezze giuste e ambientarmi tutto è tornato tranquillo.


Dopo una lunghissima attesa, con però una piacevole passeggiata alla scoperta della sconosciuta Portogruaro e delle anatre immense che abitano il fiume che la attraversa, finalmente l’ora dello spettacolo.

Durante lo spettacolo intervengono delle scuole di danza e di ginnastica artistica con delle coreografie, e il tutto è intervallato da una scuola di recitazione di bambini molto simpatici.
Il mio momento è verso il finale, non nascondo un po di emozione prima di iniziare.
Si chiude il sipario, scende il mio tessuto dall’alto e mi posiziono. Attendo la fine della mia presentazione ascoltando i lettori attraverso il sipario. Si apre il sipario, cerco di guardare la platea ma non vedo niente se non le luci segna passo del corridoio centrale, i fari puntati su di me mi impediscono di vedere altro. Musica. Inizia la coreografia.
Incredibile, quando salgo sul tessuto cambia tutto. Mentre avevo i piedi per terra un sacco di emozioni e pensieri nella testa, ma appena staccato da terra invece sto subito bene. Io, il tessuto e la musica. Mi sento tranquillo e tutto va come deve andare. Il tessuto mi da una sicurezza incredibile.
A un certo punto sono cosi preso dalla coreografia che non capisco più neanche da che parte è il pubblico, e devo fare uno sforzo per capire dove voltarmi a guardare e sorridere.
La coreografia finisce perfetta, sono contento è stato bello. Mi prendo gli applausi e finisce tutto. In questo momento capisco che le ore di attesa del pomeriggio sono valse la pena, come tutti gli allenamenti in cui ho stressato tutti sempre con la stessa musica. L’emozione mia e del pubblico era proprio bella e vera.
Un grazie a Cate per essermi stata vicino tutto il giorno, ai tecnici del teatro per la loro disponibilità e agli organizzatori dello spettacolo per avermi chiamato a questo bell’evento.

Giovanni

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Spare Time

Estate 2012…ora si riprende!

Dopo la pausa, il brutto tempo che persiste in questi giorni ha ricordato che ormai l’inverno è alle porte. È finito il tempo di pomeriggi caldi e spensierati, e bisogna tornare a studiare e allenarsi con costanza. Allora cercando l’inspirazione per lo studio aggiorno il blog sulle ultime vicende dei TUMBLERART.

Fino a metà luglio con i TUMBLERART abbiamo fatto un po di spettacoli in giro, in gruppo o da solisti, passando per Rivignano, Sacile, Remanzacco e Nimis. Tutte belle esperienze, che hanno rafforzato il gruppo e fatto crescere artisticamente.

Poi il caldo ha preso il sopravvento, studiare è diventato impossibile, e abbiamo trovato dei passatempi per allenarci senza scioglierci.
Quindi perchè non provare ad appendere i tessuti all’aperto, e dopo una adrenalinica prova nella palestra di roccia sul Natisone a Ponte San Quirino, abbiamo scelto come location il più tranquillo parco del Cormor.
All’ombra di un maestoso albero, siamo riusciti ad appendere 2 tessuti e allenarci tranquillamente rinfrescati da un leggero venticello che tirava sempre in quel punto del parco. Ottimo allenamento e gran belle foto!

Ma non abbiamo dimenticato il Natisone, dove siamo tornati più volte a giocare con la slak line, altra passione che ci ha preso quest’ estate, facendoci passare delle ore a camminare avanti e indietro su questa striscia di stoffa.

Dopo un pomeriggio passato a fare i funamboli e tuffarsi in acqua nelle maniere più strane si è davvero cotti, provare per credere!
La slak line poi ci ha dato anche altri momenti in cui divertirci, provando a tirarla in posti strani o cercando delle belle fotografie da scattare, provando a tirarla tanto in alto o molto lunga, tutto sempre con gli amici Andrea Fusari e Marco Milanese oltre che con Dani e Cate sempre presente.

A settembre infine la novità più grande, i TUMBLERART sono diventati associazione sportiva dilettantistica, affiliati alla UISP. Fatte tutte le procedure burocratiche adesso svolgiamo la nostra attività con regolarità, tenendo i corsi per i principianti la domenica sera, nella palestra del Bearzi, dalle 19.30 alle 21.00.

Stiamo poi lavorando su alcuni progetti, che se andranno bene scoprirete presto, ma era solo una piccola anteprima, dovrete tenervi la curiosità adesso…
Giovanni
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Video promo

Metto qua il link che manda a un video realizzato dal mitico Andrea Fusari, venuto a trovarci una sera durante un allenamento armato di macchina fotografica, non si è lasciato fuggire l’ occasione per importunarci un po andando a ficcare l’obbiettivo ovunque… il risultato è questo magnifico video, con inquadrature sorprendenti, la scelta del b/n davvero azzeccata e una colonna sonora bellissima. L’occhio esperto di Andrea è davvero riuscito a cogliere in questo video le emozioni che proviamo mentre noi danziamo, buona visione:
Spezzate le catene

Giovanni

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Eventi

Rivignano 2 giugno 2012

2 giugno, a Rivignano si svolge la manifestazione BIMBINFIERA, organizzata dal gruppo genitori “mammeepapaveri”. Una manifestazione con un sacco di giochi, musica , danze, truccabimbi e la “pompieropoli” per regalare un pomeriggio di divertimento e allegria ai più piccolini.

A questa manifestazione siamo invitati anche noi TUMBLERART, per concludere la giornata con un nostro piccolo spettacolo, e allora arriviamo a Rivignano un po di ore prima della nostra performance per capire la logistica del posto e fare un giro alla manifestazione.
Tra le altre cose, la pompieropoli era stupenda: erano presenti un sacco di mezzi dei pompieri in esposizione, un percorso in cui i bambini venivano dotati di naspo con cui spegnere il fuoco e l’ attrazione più bella però era assolutamente l’ autoscala! Una fila infinita di bambini mi ha fatto desistere dal passare il pomeriggio in fila per salirci, cosi a malincuore ho rinunciato al giro sull’autoscala, lasciando la precedenza ai più piccolini…..
Insomma arriva il nostro momento, il tessuto è montato sulla gru di un camion al centro della strada principale della piazza di Rivignano. Intorno ai mega materassi che hanno messo sotto il tessuto servono le transenne per tenere lontana la gente incuriosita dal nostro riscaldamento. Ci sentiamo quasi dei vip!
Finiti i balli di gruppi, i bambini impazienti si radunano intorno alle transenne, e iniziamo il nostro spettacolo.

Apre Daniele, molto energico e senza lasciarsi intimorire dal vento che sposta i tessuti scalda subito l’ atmosfera con un paio di belle cadute e una coreografia impeccabile a cui il pubblico reagisce entusiasta.

Lo spettacolo continua poi con la coreografia di Caterina, tutti i bambini seguono i dolci movimenti con la bocca spalancata e il fiato sospeso, esplodendo poi in grandi applausi alla conclusione delle cadute.

Terza in scaletta è Elisa, perfetta anche lei nell’esecuzione della coreografia. Riceve l’ approvazione del pubblico, e anche della vecchietta che dal secondo piano di un palazzo che da sulla strada si gode lo spettacolo da un angolazione privilegiata applaudendo con enfasi.

Io concludo lo spettacolo, la coreografia scorre via tranquilla, senza incertezze o intoppi finisce anche troppo presto. Era incredibile il tessuto appeso cosi, quasi nel vuoto. Girarsi a testa in giù per preparare le cadute, e al posto del soffitto il cielo. Una sensazione di vertigine quasi. O forse proprio di volo.

Finito lo spettacolo ci rilassiamo felici di aver preso parte a questa stupenda manifestazione. Quasi spontaneamente ci viene offerto di fare un giretto sull’autoscala dei pompieri, un occasione irripetibile e cosi desiderata durante la giornata che faticavo a tenermi prima di salire, troppo divertente!! Peccato solo che i bambini non mi hanno lasciato salire sull’altro camion…

Giovanni
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TUMBLERART

 

Era un periodo che ci ponevamo il problema di come presentarci al pubblico. Siamo diventati una squadra ormai, un team o compagnia, o come la si vuole chiamare. Mancava pero un nome che ci rappresentasse, allora ci siamo presi un periodo per pensare, discutere e confrontare le idee.
Siamo giunti a comporre questa parola: TUMBLERART
Tumbler tradotto dall’ inglese significa acrobata, associata ad art che significa arte.
Credo che questa parola ci rappresenti, noi siamo acrobati, ma la nostra attività non si limita a fare acrobazie, srotolarsi con i tessuti, cadere senza farsi male…cerchiamo di andare oltre il gesto atletico fine a se stesso, tendiamo a un armonia del movimento e del corpo sulla musica tramite la nostra ricerca del bello, di ciò che è bello.
Per trasformarlo quindi in arte.
Giovanni