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Saggio 27 maggio 2017

Quest’anno la nostra associazione compie 5 anni, un bellissimo traguardo per noi e per questa piccola ma speciale realtà. Pensando al nostro compleanno abbiamo rivissuto un po’ la nostra storia, e, col sorriso, abbiamo ricordato le avventure del nostro cammino. Molti di voi ci seguono da anni, e probabilmente hanno visto tutti i nostri spettacoli, ma altri ci conoscono stasera per la prima volta. Così, abbiamo pensato di raccontarvi come è nata la pazza idea di passare le serate appesi per aria e perché continuiamo a farlo con passione sempre più grande.

Nel 2009, proprio qui, durante il centro estivo del Bearzi, l’acrobata Gabriel Iturraspe si esibì, raccontando la sua vita attraverso la magia della danza aerea. Tutti i ragazzi rimasero molto colpiti, ma Giovanni e Daniele si innamorarono perdutamente della leggerezza che il corpo poteva assumere in aria, tanto che chiesero a Gabriel di poter imparare da lui. Gabriel però, abitando a Firenze, non poteva essere presente regolarmente per le lezioni, così Giovanni e Daniele decisero di provarci da soli, cercando di ricordare i suoi insegnamenti… e sperando che andasse tutto bene. Dopo un anno di allenamenti solitari, un giorno Elisa li vide e rimase affascinata da quei tentativi un po’ folli di usare i tessuti e subito si unì al duo, curiosa anche lei di scoprire e imparare questa disciplina sconosciuta…

Allenarsi sui tessuti era diventata ormai una necessità, era troppo bello essere sospesi a svolgere acrobazie e lasciare il corpo libero di muoversi nell’aria. Svolta qualche piccola esibizione, aveva iniziato a farsi strada il bisogno di costruire un’identità e ampliare il gruppo. Fondamentale, in questo senso, è stato il supporto della cooperativa “il Domani”, che ha organizzato il nostro primo corso di danza aerea e il primo saggio in questa palestra, nel freddissimo febbraio del 2012. Tra i tre allievi di quel corso c’era anche il fedelissimo Gian che non ha più abbandonato i tessuti.

La cooperativa è stata un aiuto fondamentale per crescere, ma stava nascendo il desiderio di creare una realtà autonoma: così fu fondata l’associazione sportiva dilettantistica. Le persone c’erano, bisognava solo trovare un nome: tumbler, da acrobata, più art. Facile, no? Forse immaginavate che la scelta del nostro nome fosse il frutto di mille sofisticati ragionamenti, però Tumblerart funziona, vero? Il primo anno c’erano solo cinque allievi, che a fine corso hanno presentato lo spettacolo dal titolo “Equilibrio a due, acrobazie tra i sentimenti”. Tra loro c’era anche Laura, che due anni dopo è entrata a far parte del direttivo.

Nell’estate del 2015 gli impegni tra spettacoli e workshop cominciarono ad essere troppi per i soli cinque componenti del direttivo. I partecipanti ai corsi erano sempre più numerosi e cresceva la voglia di esibirsi il più possibile. Così, Giovanni propose di creare il Big Team, un gruppo che si allena in modo intenso, quasi agonistico, finalizzato alla ricerca di acrobazie di alto livello e coreografie di gruppo molto evolute. Gli allievi che hanno scelto di partecipare, con la loro voglia di impegnarsi, crescere ed allenarsi, hanno dato una grande spinta a tutto il team. Gli allenamenti dello scorso anno sono culminati in Report, un saggio finale centrato sul tema dell’ambiente. Questo spettacolo è stato entusiasmante, ma anche molto impegnativo e logisticamente complesso, tanto che non è stato possibile presentarlo in altre location. Da qui la necessità di creare uno spettacolo itinerante, che desse rilievo alla crescita individuale di ogni atleta. Così, è nato Sylka che rappresenta il tessuto e ciò che ci unisce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Report – 24/04/2016

Quest’anno i Tumblerart sono fieri di presentarvi Report, uno spettacolo davvero unico nel suo genere.

Di seguito tutte le letture e i brani utilizzati durante l’esibizione.

 

Delibera di Parigi

Brano: Merlion – Emancipator

Dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 nella capitale francese si è tenuta La Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici organizzata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite. L’obiettivo della conferenza è stato quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni. Il risultato chiave è stato quello di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali. L’accordo prevede un’emissione inquinante di gas serra pari a zero da raggiungere durante la seconda metà del XXI secolo.

(Wikipedia)

 

Acqua

Brano: Vibrasphere – Meander

Come si avvicina bramosa quest’onda, quasi che ci fosse qualcosa da raggiungere! Con che furia terribile si insinua nei più intimi interstizi degli anfratti rocciosi! Si direbbe che voglia prevenire qualcuno; sembra che là sia nascosto qualcosa che ha valore, grande valore. – E ora se ne torna indietro, alquanto più lentamente, ancora tutta bianca dall’eccitazione, – è delusa? Ha trovato quello che cercava? Fa finta di essere delusa? – Ma già un’altra onda si avvicina, ancora più bramosa e selvaggia della prima, e anche la sua anima sembra essere piena di segreti e della voglia di scavare tesori. Così vivono le onde.

(Friedrich W. Nietzsche)

 

L’acqua è la materia della vita. È matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua.

(Albert Szent-Gyorgyi)

 

In tutto l’universo non vi è nulla di più morbido e debole dell’acqua. Ma nulla le è pari nel suo modo di opporsi a ciò che è duro. Nulla può modificare l’acqua. Che la debolezza vinca la forza, che la morbidezza vinca la durezza ognuno sulla terra lo sa, ma nessuno è in grado di fare altrettanto.

(Lao Tzu)

 

L’isola di plastica

Brano: Back She Comes – Massive Attack

Ci sono voluti undici anni di misure, ma alla fine la quantità di plastica che galleggia al centro del Pacifico Settentrionale è stata determinata con una certa accuratezza. Si tratta di un’immensa massa di spazzatura: oltre 21 mila tonnellate di microplastica. L’accumulo è noto da parecchio tempo, perlomeno dalla fine degli anni ’80, e ha un’età di oltre 60 anni. Un gigantesco vortice di correnti superficiali ha concentrato in quest’area i rifiuti gettati o persi da navi in transito, formati principalmente da materiali plastici. Questa concentrazione dipende dal fatto che la plastica non è biodegradabile e permane per tempi lunghissimi nell’ambiente. Una lentissima degradazione a opera principalmente della luce del Sole, scompone i frammenti plastici in sottili filamenti. Questi residui, non sono metabolizzabili dagli organismi, e finiscono per formare un vero e proprio “brodo” nell’acqua salata dell’oceano.

(Alina Polonia, Sapere scienza)

 

In media una gomma da masticare impiega 5 anni per degradarsi naturalmente:

  • Una bottiglia o un sacchetto, piatti e posate di plastica (100-1000 anni)
  • Una lattina d’alluminio per bibite (10 -100 anni terreno – 500 anni mare)
  • Un mozzicone di sigaretta (1-2 anni terreno – 2-5 anni mare)
  • Una bottiglia di vetro (circa 400 anni terreno – 1000 anni mare)

 

Aria

Brano: Always and Forever – Seconds Suspence

Arrivò di colpo dietro la siepe e la passò con un salto; nessuno l’aveva visto venire, nessuno lo vedeva, ed era dapperttutto. Era giù basso sull’erba, che si piegava e si alzava in strisce d’un verde pallido quasi cenerino; più giù ancora, nella conca bruna dello stagno, che si apriva e si allargava. Era in alto, lungo i lini bianchi, appena lavati e messi sulla fune; più in alto ancora, tra i ciuffi degli alberi, tremanti in ogni foglia.

(Giuseppe Fanciulli)

 

Ha poteri straordinari e porta con sé una linfa vitale, il vento, che forse proviene da mondi sconosciuti. Quando veniamo investiti da quella brezza, proviamo un benessere incredibile, le nostre idee diventano più chiare e anche i pensieri si dilatano fino a farci vedere quanto di solito non riusciamo a scoprire. Nel vento può stormire la vita, se siamo in grado di sentire la sua voce.

(Romano Battaglia)

 

Inquinamento dell’aria

Brano: Remnants – Disturbit

Il clima della Terra è cambiato. Dopo quasi due secoli di consumo di combustibili fossili, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione, in particolare a causa del contributo sempre più importante dei processi di combustione degli ultimi decenni. Una tale concentrazione è sufficiente per avere un incremento di un grado Celsius delle temperature medie globali, e un riscaldamento ulteriore via via che i gas serra entrano nell’atmosfera. Il pianeta non conosce una concentrazione di CO2 così alta da almeno alcune centinaia di migliaia di anni. Ogni anno, vengono scaricati in atmosfera circa 35 miliardi di tonnellate di CO2, con una tendenza all’aumento. Come se non bastasse, l’agricoltura, la deforestazione e altre attività hanno contribuito all’effetto serra con ulteriori emissioni di gas come il metano.

(David Biello, Scientific American, novembre 2015)

 

Terra

Brano: Endless Taless – The Polar Dream

Guarda gli alberi, guarda gli uccelli, guarda le nuvole, le stelle… E se hai gli occhi potrai vedere che l’esistenza intera è ricolma di gioia. Ogni cosa è felicità pura. Gli alberi sono felici senza alcun motivo; non diventeranno primi ministri o presidenti e non diventeranno ricchi – non hanno nemmeno un conto in banca! Guarda i fiori. È incredibile come siano felici i fiori – e senza alcuna ragione.

(Osho)

 

In natura niente è perfetto e tutto è perfetto. Gli alberi possono essere contorti, incurvati in modo bizzarro, ma risultare comunque bellissimi.

(Alice Walker)

 

Where do the children play?

Brano: Cat Stevens – Where do the children play?

Sì, credo sia bene costruire i jumbo o viaggiare su treni cosmici Accendere l’estate da una slot machine sì, prendete quello che volete se lo volete perché potete prendervi tutto.

So che abbiamo fatto tanta strada e ogni giorno progrediamo e allora ditemi, dove giocano i bambini?

Stendete le strade sopra l’erba fresca per i vostri camion che spandono gas di scarico e le fate lunghe, e resistenti ma questi continuano e continuano e sembra che non si riesca ad uscirne

So che abbiamo fatto tanta strada e ogni giorno progrediamo ma ditemi, dove giocano i bambini?

Avete aperto una crepa nel cielo le ruspe riempiono l’aria ma costruirete sempre più in alto fino a che lassù non ci sarà più posto? Ci farete ridere, ci farete piangere? Ci direte quando vivere, ci direte quando morire?

So che abbiamo fatto tanta strada e ogni giorno progrediamo ma ditemi, dove giocano i bambini?

(Cat Stevens – Where do the children play – traduzione)

 

Riflessione

Brano: We move lightly – dustin o’hallo run

Siamo entrati in quello che potrebbe essere chiamato il massimo termico dell’Antropocene, un’era di riscaldamento globale causato da una specie con una particolare propensione per il consumo di combustibili fossili e la deforestazione. Proprio ora, nel 2016, potrebbe essere l’ultima volta che qualcuno respira aria con concentrazioni medie di CO2 inferiori a 400 parti per milione, poiché questo valore sembra aumentare in modo inesorabile. Ma non siamo tenuti a far crescere questo valore per sempre.

(David Biello, Scientific American, novembre 2015)

 

Pensate al futuro che ci aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete nulla.

(Rita Levi Montalcini)

 

 

Brani Coreografie

  • Hide & Seek – Imogen Heap
  • Vibrasphere – Meander
  • Radioactive – Imagine Dragons
  • Atlantico – Chris Snelling
  • Young and Beautiful – Lana del Ray
  • The Glitch Mob – More Voltage
  • You and Me – Flue Remix
  • Cristallyze – Lindsay Stirling
  • Fly By Night – The Glitch Mob
  • Mondo – Cesare Cremonini

 

 

Klimahaus Bremerhaven 2012_D

Salar de Uyuni, Bolivia 2011_D

Rio de La Plata, Uruguay 2011_D

Passo degli scalini, AlpiGiulieOccidentali2015_D

Potosí Bolivia 2011_D

Lago di Cornino, Forgaria nel Friuli 2013_D
Isole Ionie_Λευκάδα_Grecia 2014_D

Cañón del Colca, Perú 2011_D

Alpi in volo 2015_D

Auronzo di Cadore 2014_D

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Spettacolo di fine anno 18 maggio 2014

Domenica 18 maggio abbiamo fatto lo spettacolo di fine anno dei Tumblerart. Un bel momento di condivisione con amici e parenti di un percorso lungo un inverno, in cui ognuno di noi è cresciuto, sperimentando nuove acrobazie da soli o in coppia.

E’ stata una bellissima serata, riuscita grazie alla grande mano che ci hanno dato molti amici per preparare tutto, e grazie alla bravura e voglia di fare dei nostri allievi che hanno avuto la forza di rientrare in scena molte volte per partecipare alle numerose coreografie d’insieme. Tutti davvero bravissimi!
Di seguito un po di foto:
 

Acrobati:

Giovanni
Daniele
Elisa
Laura
Gianluca
Michele
Virna
Irene
Agnese
Un grazie di cuore a:
Vincenzo, ormai nostro mitico presentatore
Angelo, Mirko, Silvia, nostri fedeli tecnici
Marco e Roberto, super e duri rigger
Michele, big fotografo
Istituto Salesiano Bearzi, che continua a ospitarci con pazienza nonostante i nostri chiassosi allenamenti
E un grandissimo grazie a tutti quelli che sono venuti a vederci!
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Equilibrio a due – 5 maggio 2013

“In questo momento ci sono più di sette miliardi di persone al mondo.
Qualcuno ha paura.
Qualcuno è tornato a casa.
Altri mentono per superare la giornata.
Altri stanno affrontando la verità.
Alcuni uomini sono cattivi e fanno la guerra ai buoni.
Altri sono buoni e lottano per un mondo migliore.
Sette miliardi di persone al mondo, sette miliardi di anime. E qualche volta te ne serve una sola.”
Una breve descrizione riguardo lo spettacolo che abbiamo messo in scena il 5 maggio 2013, nella palestra dell’istituto salesiano Bearzi.
Tramite l’acrobazia e la danza sui tessuti abbiamo raccontato la storia di una coppia, o forse di tante coppie che hanno storie simili. E di come l’amore sia una forza inarrestabile se vissuto a pieno, capace di superare qualsiasi ostacolo anche se a prima vista insormontabile.
Una storia in cui le musiche e i testi si collegano tra loro, mantenendo un alto livello emotivo lungo tutta la durata dello spettacolo.
Emozioni forti, intense e reali, vissute sia da noi sui tessuti, sia dal numeroso pubblico presente in palestra. Emozioni che alla fine dello spettacolo sono rimaste un po dentro ognuno di noi, continuando a farci sognare…

“Tutte le storie che amiamo hanno una fine, ma è proprio perché finiscono che ne può cominciare un’altra, perché sappiamo che la vita non è solo un’interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo. “

Giovanni
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Spettacolo 22 aprile 2012

Domenica 22 aprile, come avevo già preannunciato, abbiamo fatto un secondo spettacolo di danza aerea nella palestra dell’ istituto salesiano G. Bearzi.
Questo spettacolo voleva essere un saggio per la fine del ciclo di lezioni del corso per principianti che ho tenuto nei 2 mesi precedenti. Una bella occasione per i partecipanti del corso di arrivare a una conclusione emozionante, divertendosi e crescendo. E un occasione per i ragazzi che si allenano da più tempo, di confrontarsi di nuovo con il pubblico, e di vincere le paure che questo comporta, portando a casa un esperienza che fa sicuramente bene per la propria persona.

Il lavoro di preparazione è stato molto lungo e pesante, gli allenamenti delle settimane precedenti erano sempre più intensi. L’ obbiettivo era arrivare allo spettacolo il più preparati possibile, cosi da poter eseguire le coreografie pensate senza la minima esitazione o dubbio, di fronte al numeroso pubblico che ci avrebbe guardato.

Il corso dei principianti ha preparato insieme a me una coreografia molto bella, su una musica di Tori

Amos. Sono arrivati a questo risultato dopo 8 lezioni. Un risultato davvero sorprendente direi, visto quanto sono stati bravi a stupire il pubblico andando anche molto in alto sul tessuto, e svolgendo una figura in  due persone sullo stesso tessuto. Una coreografia non facile, erano in sei  i ragazzi che dovevano muoversi e danzare tutti molto coordinati tra di loro, svolta in maniera perfetta senza il minimo errore. Davvero bravi!
La seconda coreografia della serata l’ ha fatta Marianna. Molto dolce, è riuscita a cogliere pienamente quello che trasmetteva la musica e a tradurlo in movimento.
Dopo era il momento di Elisa. Rimasta anche lei folgorata dalla bellezza del Cirque du Soleil, ha deciso di fare una coreografia sulla canzone che rappresenta per eccellenza il Cirque. Quindi sulle note di “Allegria”, piena di energia e grazia, ha danzato benissimo.
Caterina, ha scelto di mettersi alla prova su una musica un po alternativa dei The Glich Mob. Un genere dance/dab, che come è riuscita a interpretarlo sembrava fatto apposta per la danza aerea, in ogni singola battuta, tra eleganza dei movimenti e cadute stupende, una coreografia davvero molto bella.
Verso il finale, è il turno di Daniele per entrare in scena. Con i Muse, Daniele è sempre potente, movimenti molto energici, cadute spettacolari, il ritmo della musica è tutto suo. Conclude la coreografia molto bene, era molto difficile fisicamente, l’ applauso che si prende è proprio meritato.
                                      
L’ ultima coreografia della serata è la mia, danzo su una musica del Circue du Soleil. Non riesco a trovare delle basi musicali che meglio di quelle riescano a mettermi nello stato d’ animo giusto per salire sui tessuti. Sono musiche perfette. Su questa musica nelle settimane precedenti cerco di montare una coreografia che sia all’altezza, non so se è perfetta, ma i movimenti mi sono usciti naturali, mi sono lasciato trasportare dalla musica e la coreografia si è creata.
La sera dello spettacolo ero bello nervoso, da quando si spengono le luci della palestra passo tutto il tempo nascosto dietro una quinta improvvisata con un paio di tavoli da sagra in piedi, a seguire tutte le coreografie dei ragazzi, in compagnia del nostro stupendo presentatore, Vincenzo Riccio.
Quando arriva il mio turno chiaramente nascosto la dietro non sono riuscito a scaldarmi più di tanto, ma non importa perchè tutto succede cosi velocemente che non faccio neanche in tempo a pensarci…  mi preparo alla base del tessuto, si spengono le luci, la musica incomincia e via!
La coreografia mi viene molto bene, sono molto felice, sento bene il mio corpo mentre mi muovo, e ho anche l’ occasione in un paio di momenti di gustarmi gli sguardi del pubblico rivolti verso l’alto a fissarmi.
Finisco la coreografia un po senza fiato, Vincenzo ha anche cercato di farmi parlare, ma non sono riuscito a esprimermi troppo bene tra il fiatone e la confusione in testa…
Inchino finale con tutti i ragazzi e la serata è finita, è stata breve, ma molto intensa. Un sacco di emozioni da parte di tutti, emozioni che spero restino nel cuore della gente che ci ha visto, e dei ragazzi che hanno danzato quella sera.

 

Un ringraziamento enorme a Angelo, Mirko e Ivan che ci hanno aiutato a montare e smontare tutto, stupendi come sempre.
Grazie di cuore a Vincenzo, che è stato un presentatore perfetto: simpatico, preciso e distinto.
Le fotografie sempre stupende di questo articolo sono state fatte da Andrea, foto per cui lo ringrazio moltissimo.
Spero proprio di non dimenticare di ringraziare nessuno, tutti sono stati gentilissimi e ci hanno aiutato moltissimo, un grazie immenso a tutti, e al prossimo spettacolo!!

Giovanni

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Spettacolo di danza e acrobazia aerea 5 Febbraio 2012

Il progetto dello spettacolo alla fine del primo corso base di danza aerea era già nei piani quando con la cooperativa abbiamo fatto partire i corsi. Man mano che il tempo passava e si avvicinava la fine di gennaio era però il momento di concretizzare le idee e iniziare a muoversi per costruire qualcosa.
Un po di ore passate al telefono a organizzare tutto, un po di ore passate a fissare dei fogli bianchi pensando come posizionare i fari, i tessuti, le casse, la gente…e siamo arrivati a sabato 4 febbraio!!
Ci troviamo in palestra con i tecnici Angelo, Mirko e Ivan, in uno dei giorni più freddi dell’inverno probabilmente, e in qualche ora di duro lavoro il grosso delle luci (a parte quelle che Angelo si è dimenticato a casa della nonna…) e tutto l’ impianto audio sono montati, così che si possono iniziare a fare un po di prove generali.

Domenica 5 febbraio, un po di agitazione si fa sentire, alla mattina ci sono ancora un sacco di cose da preparare, sistemare le panche, montare gli ultimi fari, pulire la palestra, fare le ultime prove…verso le 19,30 tutto è a posto e pronto per lo spettacolo. La tensione negli spogliatoi inizia a sentirsi, e il riscaldamento aiuta a smorzare un po di tensione.
Intanto Giovanni Govetto arriva, prende il microfono e apre la serata…
Iniziamo lo spettacolo con una coreografia delle ragazze del corso base, durato 2 mesi, sulla musica di Mika. Le ragazze vestite di bianco sembrano degli angeli, e iniziano a liberarsi nell’ aria con una grazia e leggerezza che rapiscono tutta l’ attenzione.

Marianna è seconda nella scaletta dello spettacolo, lei danzerà su un lento famosissimo, scritto da un gruppo che ha segnato la storia della musica, nothing else matters dei Metallica. La pulizia dei movimenti e la precisione con cui li esegue la contraddistinguono mentre danza sui tessuti.

Su una musica di Roberto Cacciapaglia sale Elisa, e si esibisce in numerose figure e cadute molto complesse. Una coreografia molto lunga in termini di tempo, che però scorre rapidissima per il susseguirsi dei movimenti perfettamente combinati in serie, ed eseguiti in maniera impeccabile.

Caterina poi svolge la sua coreografia su una musica stupenda di Enya, che trasmette un senso di leggerezza e di armonia stupendi, emozioni che lei interpreta benissimo, danzando altissima e libera sulla note della musica.

È il momento di Daniele, molto potente, lascia tutti con il fiato sospeso mentre libera la sua energia in tempi precisissimi sulla musica degli Hurts.

L’ ultima coreografia è la mia, danzata su una musica del Cirque du Soleil, senza dubbio una fonte di ispirazione incredibile per me.
Inizia la musica, la sento entrare dentro di me, salgo. Quando stacco i piedi da terra vengo catapultato in un mondo parallelo, sono soltanto io, il tessuto e la musica. Ogni tanti gli applausi mi ricordano dove sono, ma anche volendo non riesco a vedere da dove arrivano, tutte quelle luci puntate negli occhi non mi fanno vedere nient altro che il pavimento, il soffitto e il tessuto. Allora non mi perdo, è cosi bello lasciarsi trasportare dalla musica in questo mondo parallelo, e torno a essere soltanto io, il tessuto e la musica… come i sogni anche la musica a un certo punto finisce, e torno ad appoggiare i piedi per terra, gli applausi mi svegliano e torno a capire dove sono, che sogno stupendo è stato!!

Non riesco a stare a lungo senza questi sogni, dopo due giorni sono già appeso sui tessuti, ad allenarmi e a vivere le stesse sensazioni di domenica sera. La cosa più grande e bella però sarebbe riuscire a trasmettere agli altri queste emozioni che sento dentro di me mentre danzo, spero di esserci riuscito almeno in parte domenica sera.


Un ringraziamento all’ istituto salesiano G.Bearzi, che ci ha dato la disponibilità della palestra.
Un ringraziamento alla cooperativa “il Domani” per tutto il supporto, e un grazie al mitico presentatore, oltre che capo della cooperativa, Giovanni Govetto.
Un grazie speciale agli amici tecnici AngeloRota, Mirko Sclabi e Ivan Covaceuszach, che hanno lavorato tantissimo e in maniera davvero professionale.
Un grazie immenso all’ amico Andrea Fusari, che ci ha scattato delle foto stupende.
Un grazie a tutti gli amici che ci hanno dato una mano a preparare e poi a smontare tutto.
Giovanni